Passante Nord: una vicenda mai finita!

Negli scorsi anni LEGAMBIENTE ha studiato a fondo il progetto per la realizzazione del Passante Nord. Tale intervento in un primissimo momento, avrebbe dovuto "banalizzare" il traffico sul tratto autostradale dell'A14 tra Borgo Panigale e S.Lazzaro, per uno sviluppo complessivo di circa 40 km, prevedendo un pagamento di pedaggio come condizione essenziale  per l'attuazione di progetti futuri legati a tale opera. 
Naturalmente questo ha un costo economico elevato e un prezzo molto alto da un punto di vista ambientale. Dal 2002 ad oggi è stato presentato ai cittadini bolognesi come un'opera necessaria e miracolosa: decongestione del traffico, riduzione dell'inquinamento, miglioramento delle comunicazioni della pianura che ridurrebbe del 10% i costi di produzione delle aziende, rilancio dell'economia.

Ciò che il Regionale di LEGAMBIENTE e il Circolo SettaSamoggiaReno e tutti i comitati cittadini e agricoltori, hanno voluto studiare con attenzione è proprio il consumo del suolo di tutti i territori interessati alla realizzazione di questo progetto: l'intento, a tutti gli effetti è sempre stato quello di urbanizzare a basso costo il maggior territorio agricolo possibile. Ma non solo: nel 2012 durante il Convegno "Consumo e Territorio" organizzato al Green Park Hotel di Granarolo, hanno contributo in modo significativo a portare alla luce diverse ipotesi di tracciato del cosiddetto Passante Nord, già in corso di elaborazione dalle parti interessate.


Già nel 2009 LEGAMBIENTE aveva presentato un esposto all'Unione Europea per capire se tale progetto stesse operando all'interno delle regole comunitarie: proprio l'UE aveva fatto notare che per la realizzazione del Passante, sarebbe stata necessaria una gara d'appalto, ponendo il veto alla proposta di affidamento diretto della costruzione e gestione ad Autostrade per l'Italia, che era invece apparso l'unico modo per la costruzione di un'opera difficilmente sostenibile in termini sia sul piano ambientale che su quello economico.


Successivamente a questa delibera dell'UE è stato fatto un tentativo da parte della Provincia e Comune di Bologna, proponendo un minipassante, di 10 o 20 km, da realizzarsi nei pressi dell'autostrada, ma cercando di affidare l'opera direttamente a ASPI (Autostrade per l'Italia) contravvenendo alla normativa Europea e senza l'approvazione della Regione Emilia Romagna, che non vuole accettare un progetto formato "mignon". Il susseguirsi delle vicende e delle dichiarazioni hanno dimostrato come questo progetto non sia fattibile, che non ci sono accordi tra le parti e che i comitati insieme alle associazioni ambientaliste, abbiano vinto le battaglie in questa guerra di infrastrutture. Ciò che LEGAMBIENTE ha denunciato è che è venuto meno un qualsiasi elementare approccio di corretta pianificazione, senza serie possibilità di fare analisi ambientali, di rapporto con il territorio. Le varie soluzioni proposte risultavano essere o troppo impattanti o prive di un qualsiasi progetto articolato e seriamente motivato. 

Autostrade per l'Italia, oggi giudica nei suoi stessi documenti questa opera inutile, dai benefici trasportistici attesi per la collettività molto modesti, dall'impatto ambientale e territoriale consistente e dalla scarsa sostenibilità dall'analisi costi-benefici.

Ma oggi, perché ne parliamo?

Di nuovo, LEGAMBIENTE ha dovuto coinvolgere l'UE denunciando presunti inadempimenti del diritto comunitario per la futura realizzazione dell'opera: il Passante Nord, non è un potenziamento fuori sede dell’esistente autostrada A14, ma è una vera e propria infrastruttura autostradale. 
Ed è notizia di questi giorni che la Commissione Europea ha comunicato al Governo italiano di aver ricevuto una serie di segnalazioni che denunciano l'incompatibilità dell'accordo del luglio 2014 sulla realizzazione del Passante autostradale a Nord di Bologna con le regole europee sugli appalti pubblici e le concessioni.
E la politica, cosa dice?
L'Europarlamentare del M5S, Marco Affronte, ha dichiarato di essere soddisfatto del fatto che si voglia fare luce sul Passante Nord, più volte bocciato dalla commissione in questione.

Mentre l'ex ambientalista Raffaele Donini, ieri segretario Pd di Bologna, oggi Assessore regionale, dichiara che il Passante è non solo strategico, ma anche insostituibile.


La vicenda continua ad essere in evoluzione, per questo, per eventuali approfondimenti segnaliamo:





Questo articolo è di Marta Fais @martafais81

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