Le mille facce del dibattito sul Passante Nord: libertà di opinione e censura.
Premessa: la censura esiste. Io
credevo di no, che non poteva essere possibile, che la libertà di opinione
fosse un ideale quasi scontato. D’altronde ovunque si leggono notizie false,
calunnie, posizioni non politicamente correte, quindi se una persona qualsiasi
può scrivere un qualsiasi pensiero scomodo su un qualsiasi giornale o su un
qualsiasi social media, sono propensa a pensare che una posizione interessante
e ragionevole su un argomento caldo della nostra cronaca o politica, non subirà
mai censura.
Ebbene mi sbagliavo e dopo questa premessa vorrei fare un po’
d’ordine.
In data 7 giugno era prevista la pubblicazione di un articolo
con il netto no di LEGAMBIENTE alla
costruzione del Passante Nord, posizione uguale da dieci anni a questa parte
affermata in più occasioni, divulgata tramite assemblee e incontri con i
cittadini, analizzata dai nostri tecnici, quindi una critica costruttiva su un
progetto inutile per la viabilità, per il benessere dell’area metropolitana di
Bologna e provincia. Questo articolo sarebbe dovuto essere pubblicato nell’edizione
bolognese del Corriere della Sera, ma in data 5 giugno, inaspettatamente visti
anche gli accordi presi ci viene comunicato dalla società che regola i rapporti
commerciali con il quotidiano il diniego alla pubblicazione. Sottolineo:
diniego, non rinvio tecnico alla pubblicazione.
LEGAMBIENTE ha chiesto le motivazioni di ciò che noi riteniamo censura a tutti gli effetti, non abbiamo però ricevuto un chiarimento e continuiamo a esprimere riprovazione per la censura subita, dimostrando come nel nostro paese la pluralità di opinione e il rispetto di questa non sia perseguibile.
LEGAMBIENTE ha chiesto le motivazioni di ciò che noi riteniamo censura a tutti gli effetti, non abbiamo però ricevuto un chiarimento e continuiamo a esprimere riprovazione per la censura subita, dimostrando come nel nostro paese la pluralità di opinione e il rispetto di questa non sia perseguibile.
La pubblicazione della nostra posizione era stata
concordata ed era previsto un pagamento, quindi ci viene spontaneo domandarci
se il problema siano proprio le nostre posizioni: forse sono troppo difficili
da contraddire? Dimostriamo che la nostra posizione e la posizione dei comitati
cittadini contro il Passante siano diventati più importanti delle decisioni
dall’alto?
L’altra faccia della medaglia è che questa vicenda ha
dato una dura lezione all’associazione e ai circoli: le nostre posizioni non
saranno mai più oggetto di tali comportamenti, che qualunque dibattito sul
Passante Nord come sulle altre nostre iniziative, non passeranno più per un mezzo
di comunicazione a pagamento, ma continueremo a incontrarci, a dibattere
tramite assemblee, tramite i nostri social e con la viva voce, senza ostacoli
da parte di terzi, con intelligenza e soprattutto con la speranza che la nostra
lotta aiuterà le generazioni future a vivere in un mondo migliore.
Questo articolo è di Marta Fais @martafais81
Questo articolo è di Marta Fais @martafais81
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