BASTA CON LE STRAGI DI ALBERI! TAGLI INDISCRIMINATI ANCHE NELL'AREA PROTETTA DI MONTE CAPRA

BASTA CON LE STRAGI DI ALBERI! TAGLI INDISCRIMINATI ANCHE NELL'AREA PROTETTA DI MONTE CAPRA

TRA CASALECCHIO E SASSO MARCONI

Nei mesi scorsi una gran parte dello splendido bosco che ammanta il versante
settentrionale di Monte Capra, il rilievo che domina la pianura a ovest di Bologna, di
fronte a San Luca, è caduto sotto l'azione delle motoseghe.
Incuranti del fatto che quell'area è protetta come Sito d'Importanza
Comunitaria (SIC) il taglio si è svolto con le modalità purtroppo sempre più consuete
in gran parte dell'Appennino: l'abbattimento di tutti gli alberi più grandi e ben
conformati, per lasciare solo qualche striminzito fusticino qua e là, giusto per poter
dire che il bosco c'è ancora, anzi è stato “pulito” e “rinnovato”, migliorato insomma,
raccogliendo una fonte energetica rinnovabile, pulita. Un magnifico esempio di
economia verde.

E INVECE NO!



Quella del taglio dei boschi sta diventando una potente industria che DIVORA IL
NOSTRO FUTURO a un ritmo incalzante, facendosi approvare leggi che cancellano
decenni di conquiste ambientali per avere campo libero. La legna non è una fonte
energetica “pulita” e i boschi non hanno bisogno di pulizie. Nell'emergenza climatica in
cui ci troviamo bruciare legna è come bruciare carbone, anzi forse peggio, perchè a
parità di calorie prodotte si immette più carbonio in atmosfera. Le foreste sono
complessi “organismi” evolutisi in milioni di anni senza boscaioli, raggiungendo un
mirabile equilibrio che tutti ammiriamo estasiati in luoghi remoti (come l'Amazzonia o
Yellowstone) ma, chissà perchè, non vicino a casa nostra.

Nel caso di Monte Capra però è solo grazie alla sensibilità e al senso civico di
alcuni cittadini se siamo potuti intervenire segnalando il misfatto al Servizio Aree
Protette regionale che è intervenuto tempestivamente a ai Carabinieri forestali, anche
se ormai purtroppo il danno è stato fatto. Il versante ripido, oggi quasi spoglio, si
trova esposto a smottamenti e frane.

Nel mirino sono anche i boschi che hanno la sfortuna di crescere presso i
torrenti, per le continue proposte di “messa in sicurezza” da parte delle industrie della
legna, che arrivano e radono tutto a zero creando rischio idraulico dove non c'era,
perchè la vegetazione assicurava rallentamento delle onde di piena, proteggeva le
sponde dall'erosione e intrappolava il legno morto che va a ostruire i ponti. E che loro
si guardano bene dal raccogliere, perchè non ha valore economico. Cioè non fanno
precisamente l'unica cosa che andrebbe fatta nell'interesse collettivo.

Un'altra enorme ECOTRUFFA con cui, letteralmente, stiamo segando il ramo su
cui tutti siamo seduti.

Per prevenire questi scempi e poter monitorare un corretto prelievo di legna
chiediamo che le associazioni ambientaliste siano coinvolte nel processo autorizzativo
attraverso l'istituzione di “Consulte per il verde”. Ricordiamo che un paio di anni fa una
“proposta indecente” di “pulizia” arrivò anche per il Parco della Chiusa, che bloccammo
sul nascere grazie alla presenza della Consulta ambientale operante presso
l'Assessorato Ambiente del Comune di Casalecchio. Non vogliamo nemmeno pensare a
come sarebbe ridotta quella grande oasi di bellezza se ci fossero entrati i “ladri di
futuro” con i bulldozer.

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