Risposta alle osservazioni su Accordo Operativo IUC-ZP 11 RIALE Parco Berlinguer in località Riale

 




Oggetto:  Risposta alle osservazioni su Accordo Operativo IUC-ZP 11 RIALE Parco Berlinguer in località Riale  (Zola Predosa, BO)

Gent.mi, vogliamo ringraziarVi per la sollecita risposta alle nostre osservazioni del 16/11/20. Certamente è vero che l'iter autorizzativo ha avuto un percorso ben più articolato di quello da noi schematizzato sommariamente, ma sul punto principale da noi sollevato troviamo che la risposta sia del tutto insoddisfacente. Il tema è quello del vincolo ambientale-paesaggistico posto dalla tutela del PTPR e del PTCP su questa area collinare. L'affermazione che

“Quanto al livello di tutela della zona, si evidenzia come questo derivi dagli strumenti di pianificazione sovraordinata (che dettano principi e limiti alla pianificazione locale) e non da specifici vincoli di tutela ambientale e paesaggistica preclusivi dell’edificabilità."

sembra suggerire che la pianificazione sovraordinata, in quanto sovraordinata, dia solo indirizzi generici e non vincoli di tutela. Questo non è affatto vero, nel caso specifico si tratta di vincoli preclusivi a cui i Comuni devono attenersi fatte salve le eccezioni consentite. 

“Il PTPR va ricondotto nell'ambito di quei piani urbanistici territoriali con specifica considerazione dei valori paesaggistici e ambientali che trovano la loro fonte primaria nell'art. 1 bis della L. 431/85. In quanto tale è idoneo a imporre vincoli e prescrizioni direttamente efficaci nei confronti dei privati e dei Comuni: le prescrizioni devono considerarsi prevalenti rispetto alle diverse destinazioni d'uso contenute negli strumenti urbanistici vigenti o adottati.”  (dal sito della Regione Emilia-Romagna) 

Non c'è bisogno di ulteriori commenti: il vincolo c'è e gli strumenti urbanistici comunali lo devono rispettare. Nella vicenda in oggetto l'esistenza stessa del vincolo è stata semplicemente ignorata, anche perché la “messa in sicurezza di un versante” non è tra i motivi validi per derogare al vincolo sull'edificazione residenziale nell'ambito tutelato. Per ovvie ragioni: se lo fosse si innescherebbe un circolo vizioso tra edificazione e messa in sicurezza, col risultato di urbanizzare tutta la collina (visto che quasi tutte le vulnerabilità idro-geologiche sono frutto di pregresse urbanizzazioni). 

Quindi anche tutto il percorso di partecipazione dei cittadini, attraverso la Consulta di frazione, è viziato da un incompleto inquadramento normativo del progetto. Uno dei membri della stessa Consulta, infatti, ci ha riferito che durante una riunione il rappresentante dell'Amm.ne comunale ha affermato che sull'area non esisteva alcun vincolo paesaggistico.

Chiaramente c'è stato un errore procedurale che ha portato a una sottovalutazione del valore paesaggistico-ambientale dell'area e quindi a decisioni sbagliate. Noi chiediamo che vi si ponga rimedio, prendendo atto dell'esistenza del vincolo senza cercare ulteriormente di ignorarlo come si è fatto finora. La soluzione più logica è delocalizzare l'edificazione in area non vincolata. La messa in sicurezza idraulica della zona, se necessaria, spetterà comunque a chi ha beneficiato dell'accordo operativo.

Nel restare a disposizione per ogni confronto, si porgono distinti saluti.


Il presidente del WWF Bologna Metropolitana OdV

Franco Candi


Il presidente del Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno

Claudio Corticelli


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