POTENZIAMO LA FERROVIA BOLOGNA - PORRETTA per LAVORATORI E STUDENTI
Lettera aperta alle istituzioni e alla società civile della valle del Reno
COMUNICATO STAMPA
Ferrovia Porrettana
La Regione Emilia-Romagna esclude il raddoppio dei binari fino
ad Alto reno Terme fermandosi a Sasso Marconi!
Perché? Discutiamone!
Apprendiamo che la Regione Emilia-Romagna ha approvato il raddoppio dei binari della
Ferrovia “Porrettana”, all’interno del PRIT (Piano Regionale Integrato Trasporti), limitatamente
al tratto Casalecchio di Reno - Sasso Marconi, escludendo dalla realizzazione le stazioni di
Marzabotto, Vergato e successive, fino ad Alto Reno Terme.
LEGAMBIENTE da sempre è per la “cura del ferro” e per importanti potenziamenti
delle reti ferroviarie - primarie e secondarie - indispensabili per la lotta ai cambiamenti
climatici ed all’inquinamento.
Siamo convinti che il sempre maggiore utilizzo del Servizio Ferroviario (unito a quello dei
tram in ambito urbano) sia l’unica risposta a questo imprescindibile obiettivo. Occorre quindi
offrire agli utenti e pendolari corse frequenti, puntualità, comodità, efficienza che solo il
raddoppio può garantire.
Invece, la Regione Emilia-Romagna non investe, se non marginalmente, su questa tratta
essenziale per la mobilità di Lavoratori e Studenti dell’alto Appennino Bolognese, continuando a
privilegiare gli investimenti su strade, superstrade, autostrade.
I cittadini della montagna bolognese che abitano nei Comuni di Marzabotto,
Vergato, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Castel d’Aiano, Camugnano, Castel di
Casio, Lizzano in belvedere e Alto Reno Terme non sono da escludere, questo nodo va
affrontato per il bene dei pendolari, passeggeri attuali e futuri, per l’ambiente, per il clima, per
alleggerire il traffico delle auto sulla stretta strada SP64, da sempre sovraccarica, molto
pericolosa e percorsa da veicoli di ogni tipo; un vero problema viario per la nostra Regione.
Se si vuole anche contrastare l’esodo che da decenni investe i residenti di questi comuni
verso la città, il raddoppio della ferrovia è un’opera essenziale.
Chiediamo venga ridiscusso il piano progettuale derivante dal PRIT nell’ottica di
un potenziamento del trasporto ferroviario della linea “Porrettana” che abbia una portata
estesa fino ad Alto Reno Terme.
Riteniamo che non si possa combattere l’innalzamento della temperatura del nostro
pianeta con le logiche che lo hanno determinato. Occorre un cambiamento radicale ed
immediato delle politiche ambientali, anche attraverso il mutato approccio a quelle del
trasporto.
Altrimenti, si continueranno a favorire le grandi industrie legate ai combustibili fossili
facendo aumentare, anziché diminuire, il trasporto su gomma. L’esatto contrario degli obiettivi
prefissati.
La “Politica” dia un chiaro e concreto segnale di indirizzo aprendosi ad una
autentica svolta “green” e facendo finalmente dirottare gli investimenti della finanza e
dell’industria su settori autenticamente rispettosi degli obiettivi internazionali che anche il nostro
Paese ha sottoscritto.
Siamo consapevoli che raddoppiare i binari della “Porrettana” fino alla stazione di Alto
Reno Terme comporti investimenti ingenti, ma lo sono anche quelli, a volte inutili ed
anacronistici, come più volte LEGAMBIENTE ha denunciato a livello regionale, per la mobilità
su gomma che trova sempre, purtroppo, sostenitori e finanziatori.
LEGAMBIENTE auspica l’apertura di un tavolo di discussione, un approfondimento
su questo tragitto, da Sasso Marconi fino ad Alto Reno Terme, che coinvolga tutti i soggetti
e le Amministrazioni (Comuni, Città metropolitana, cittadini, società civile, associazioni
dei lavoratori e delle imprese) presenti sul territorio per valutarne le ricadute (ambientali,
economiche e sociali) non solo nel breve ma nel lungo termine. Vi sono esperienze virtuose
all’estero che possono essere prese da esempio.
Ipotizziamo un piano, da discutere e condividere, che attragga ulteriore utenza al treno,
prevedendo non solo efficienza e comodità, ma la riduzione del costo di biglietti e abbonamenti,
garantendo frequenze ogni 15 minuti, strutture nei vagoni per il trasporto anche di biciclette e
pattini elettrici. Questo, favorirebbe anche il turismo “lento” che negli ultimi anni sta affluendo
nella nostra provincia, distribuendolo nelle aree meno fortunate.
Abbiamo lanciato la petizione on line su change.org. Aderite all’iniziativa firmando
qui https://chng.it/qvbpS5qJ e diffondete attraverso i vostri contatti e social media la
richiesta di sottoscrizione!!
Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno
Valle del Reno, 08/02/2022
Angelo Farneti, Sara Dalla Mora, Claudio Corticelli, Loredana D’Emelio, Anna Monfrinoli,
Michela Bargamini.
Commenti
Posta un commento